Capitolo 5
Il decennio d'oro: dal 1984 al 1994, lo storico scudetto del 1991 e la finale di Coppa dei Campioni

Nella stagione 1984-1985 la Sampdoria vinse la Coppa Italia, la prima della sua storia, sconfiggendo il Milan in doppia finale (0-1 a Milano con rete di Graeme Souness e 2-1 a Genova con reti di Roberto Mancini e Gianluca Vialli), mentre si piazzò al quarto posto in campionato. Grazie alla conquista della Coppa Italia, i blucerchiati si qualificano per la prima volta in un torneo europeo: la Coppa delle Coppe 1985-1986; dove dopo aver eliminato i greci del Larissa, i doriani vengono sconfitti dal Benfica negli ottavi di finale. L'anno successivo la Sampdoria raggiunse di nuovo la finale della Coppa Italia 1985-1986, venendo sconfitta dalla Roma (vittoria blucerchiata a Genova per 2-1 e vittoria giallorossa aRoma per 2-0). Due anni dopo, nella stagione 1987-1988, raggiunse per la terza volta la finale di Coppa Italia, vincendola, sconfiggendo ilTorino (vittoria sampdoriana per 2-0 a Genova con reti di Hans-Peter Briegel e Gianluca Vialli, e vittoria granata a Torino per 2-1).
Partecipò così alla prima edizione in assoluto di un nuovo trofeo, la Supercoppa Italiana nel 1988 contro il Milan campione d'Italia, con esito negativo; i rossoneri si imposero per 3-1 a San Siro. I blucerchiati, dunque, qualificati per la Coppa delle Coppe 1988-1989 riuscirono ad arrivare, in questa competizione, allo loro prima finale europea, giocando contro il Barcellona a Berna dove gli spagnoli si imposero per 2-0 con reti di Julio Salinas e di Luis María López Rekarte. Anche l'anno successivo, riuscì a mantenere la coccarda della Coppa Italia sulla sua maglia, sconfiggendo in finale il Napoli di Maradona; all'andata vittoria a Napoli degli azzurri per 1-0 e a Cremona (stadio di casa dove giocò la Sampdoria perché lo Stadio Luigi Ferraris di Genova era in ricostruzione per i Mondiali di Italia '90) vittoria per 4-0 dei blucerchiati con reti realizzate da Gianluca Vialli, Toninho Cerezo, Pietro Vierchowod e Roberto Mancini. Poté così nuovamente partecipare alla Supercoppa italiana nel 1989, perdendo anche questa volta, con l'Inter per 2-0 allo stadio San Siro.

L'anno seguente, la Sampdoria si qualificò ancora in finale nella Coppa delle Coppe 1989-1990, vincendola dopo aver sconfitto i belgi dell'Anderlecht il 9 maggio del 1990 a Goteborg, con il risultato di 2-0, grazie a due reti realizzate da Gianluca Vialli nei tempi supplementari, potendo così vincere il suo primo trofeo europeo. Non riuscì poi a vincere la Supercoppa Europea nel 1990, persa contro il Milan campione d'Europa (1-1 a Genova e vittoria milanista per 2-0 nella partita di ritorno giocata a Bologna per indisponibilità dello Stadio Giuseppe Meazza diMilano).
L'anno dopo la Sampdoria vinse lo scudetto nel Campionato 1990-1991, il primo della sua storia, raggiungendo quota 51 punti con un distacco di +5 sulle due squadre milanesi. Inoltre, raggiunse nuovamente la finale della Coppa Italia, venendo sconfitta dalla Roma (vittoria giallorossa aRoma per 3-1 e pareggio di 1-1 a Genova). Sempre contro i giallorossi della Roma, comunque, vincerà la Supercoppa italiana poco tempo dopo nel 1991, con il risultato di 1-0 nella partita singola disputata a Genova con rete di Roberto Mancini.

L'anno successivo, la Sampdoria vinse la Supercoppa italiana e giunse in finale della coppa dei campioni. La marcia trionfale, iniziata con un sonante 5-0 inflitto ai campioni di Norvegia, terminò con una prestazione maiuscola della Sampdoria a Wembley dove però i ragazzi guidati da Boskov vennero sconfitti per 1-0 dal Barcellona. Il gol decisivo fu siglato dall'olandese Koeman su punizione nei tempi supplementari. Di certo non mancò l'amarezza ma essere comunque riusciti a valersi del secondo titolo continentale più prestigioso (ovvero essere i vice-campioni d'Europa) fece comunque piacere ai tifosi blucerchiati. Questo cammino è la consacrazione della Sampdoria e la porta a tutti gli effetti tra le grandi squadre della storia.