Capitolo 6

 

Il declino e la terza retrocessione in B

Dopo sei anni, nel 1992-1993, Vujadin Boškov lascia la panchina dei blucerchiati e al suo posto arriva l'allenatore svedeseSven-Göran Eriksson, mentre dopo otto anni con i doriani, Gianluca Vialli si trasferisce alla Juventus. Il 14 ottobre 1993 il presidente Paolo Mantovani scomparve e la società passò sotto la guida del figlio Enrico.

Nella stagione 1993-1994 la Sampdoria (con gli arrivi in squadra di Ruud Gullit, Vladimir Jugović e David Platt) arrivò al terzo posto in campionato rimanendo per numerose giornate in lotta per lo scudetto. Il 20 aprile 1994 la Sampdoria vinse la Coppa Italia 1993-1994, la quarta nella sua storia, battendo l'Ancona (sconfitto con un 6-1 a Marassi dopo lo 0-0 dell'andata). Giocherà poi la finale di Supercoppa Italiana nel 1994 a Milano, persa ai calci di rigore con risultato finale di 5-4 in favore dei rossoneri del Milan, che riuscirono a strappare il pareggio e quindi i supplementari all'83' grazie a una rete del fresco ex Ruud Gullit. Nella stagione 1994-1995, arrivarono Walter Zenga, Sinisa Mihajlovic e ritornò Ruud Gullit. In campionato la squadra ottenne l'ottavo posto. La Sampdoria, qualificata per l'edizione della Coppa delle Coppe 1994-1995 grazie al trionfo in Coppa Italia, arriverà in semifinale (dopo aver battuto a Oporto il Porto ai calci di rigore nei quarti di finale) dove perse contro l'Arsenal alla lotteria dei rigori.

Nella stagione 1995-1996, la società acquista Clarence Seedorf, Christian Karembeu e rientra dal prestito il giovane Enrico Chiesa. La stagione si concluderà ancora con un ottavo posto per i blucerchiati. La stagione 1996-1997 vedette gli arrivi di Vincenzo Montella e del centrocampista Juan Sebastian Veron; al termine del campionato la squadra conquistò il sesto posto in classifica. Da segnalare che questa fu l'ultima stagione con la maglia blucerchiata di Roberto Mancini[16].

Nella stagione 1997-1998 sotto la Lanterna arrivarono Alain Boghossian, Jürgen Klinsmann e a gennaio arrivò Giuseppe Signori; mentre come guida tecnica, Vujadin Boškov subentrò al tecnico argentino Cesar Luis Menotti. A fine stagione i genovesi arrivarono noni in campionato. Dopo questi anni di successi e soddisfazioni, per la Sampdoria vi fu un periodo di flessione; nella stagione 1998-1999, con la squadra che iniziò la preparazione anticipatamente vista la partecipazione all'Intertoto e nell'annata in cui l'allenatore Luciano Spallettivenne esonerato (in favore del duo Platt-Veneri) per poi essere richiamato, la squadra retrocedette in Serie B dopo diciassette anni consecutivi in Serie A.

Da cardiopalmo la penultima partita della Samp in serie A nel campionato 1998-99, giocata a Bologna (allenato da Carlo Mazzone) il 16 maggio 1999: una vittoria avrebbe dato la possibilità di disputare uno spareggio-salvezza contro il Perugia, ma all'ultimo minuto sul risultato di 2-1 per i doriani, l'arbitro Alfredo Trentalange, assegnò un discusso rigore[17] per un fallo su Simutenkov. La trasformazione di Klas Ingesson fu l'epilogo nella massima serie dei blucerchiati dopo 17 anni di permanenza. Il 18 febbraio 2001 Trentalange il giustiziere ammise poi il suo errore, definendolo come «la pagina più avvilente della mia carriera».